LIBRERIA NUOVA TERRA: Scheda prodotto
CONTRO L'ARCHITETTURA
di LA CECLA FRANCO
Stato Editoriale
In commercio
- Titolo: CONTRO L'ARCHITETTURA
- Sottotitolo: ** PRENOTATO 2 COPIE A MEZZO MELI.IT IL 09-07-2008 **
- Autore: LA CECLA FRANCO
- Illustratore: 0
- Editore: BOLLATI BORINGHIERI
- Macrosettore: ARTE
- Settore: ARCHITETTURA-E-URBANISTICA
- Collana: TEMI
- Anno: 2008
- ISBN: 9788833918792
- Pagine: 117
- Volumi: 1
Classificazione DEWEY
- 720 ARTI
Classificazione CEE
- AMA TEORIA DELL'ARCHITETTURA
- AMVD PIANIFICAZIONE URBANISTICA, ASPETTI ARCHITETTONICI
Mai come adesso l'architettura è di moda. Nelle riviste, nei quotidiani, in televisione le opere delle super-star dell'architettura sono oggetto della curiosità di lettori che prima erano completamente digiuni in materia. Eppure mai come adesso l'architettura è lontana dall'interesse pubblico: incide poco e male sul miglioramento della vita della gente, a volte ne peggiora le condizioni dell'abitare. Questo accade perché l'architettura è diventata un gioco autoreferenziale, incentrata sulla "firma", sulla genialità del singolo architetto, genialità che è quotata nella borsa della moda al pari di un qualunque brand. Gli architetti si rifiugiano in una artisticità che li esclude da qualunque responsabilità. Purtroppo spesso viene affidata loro la trasformazione di interi pezzi di città, trasformazioni che spesso compiono con incompetenza, superficialità e convinti che si tratti di un gioco formale. Ma le città funzionano diversamente: sono il territorio profondo su cui agisce l'inconscio collettivo, sono il luogo delle appartenenze e dei conflitti. Questo libro invita ad abbandonare le "archistar" al loro egoismo e ad accettare che l'architettura abbia esaurito la sua funzione. Oggi c'è bisogno di altro, soprattutto nella situazione di emergenza in cui le città e l'ambiente rischiano di diventare sempre più inabitabili.
Un libro che rende conto, in modo originale e polemico, del dibattito attuale sull’architettura e della povertà di idee perfino dei suoi pensatori di punta. Un invito ad andare oltre l’architettura per prendere finalmente sul serio la questione urbana e ambientale. Mai come adesso l’architettura è di moda. Nelle riviste, nei quotidiani, in televisione le opere delle superstar dell’architettura sono oggetto della curiosità di lettori che prima erano completamente digiuni in materia. Eppure mai come adesso l’architettura è lontana dall’interesse pubblico, incide poco e male sul miglioramento della vita della gente. A volte ne peggiora le condizioni dell’abitare. Questo accade perché l’architettura è diventata un gioco autoreferenziale, tutta incentrata sulla «firma», sulla genialità del singolo architetto, genialità che è quotata nella borsa della moda al pari di un qualunque brand, di una qualunque marca, da Versace a Prada. Ma l’architettura ha molta più influenza nel bene e nel male sulle condizioni dell’abitare in una città. Gli architetti però si rifugiano in una artisticità che li esclude da qualunque responsabilità. Purtroppo ad essi spesso viene affidata la trasformazione di interi pezzi di città, trasformazioni che compiono con incompetenza, superficialità e convinti che si tratti di un gioco formale. Le città funzionano diversamente, sono il territorio profondo su cui agisce l’inconscio collettivo, sono il luogo delle appartenenze e dei conflitti. Oggi occorrerebbero altre competenze, una capacità narrativa e una dimensione analitica che sfuggono completamente alle archistar. Questo libro invita ad abbandonare le archistar al loro egoismo e ad accettare che l’architettura ha esaurito la sua funzione. Oggi c’e bisogno di altro, sopratutto nella situazione di emergenza in cui le città e l’ambiente rischiano di diventare sempre più inabitabili. Franco La Cecla, che è un famoso antropologo ma anche un architetto, racconta la propria delusione verso l’architettura e le sue esperienze in situazioni complesse come Harlem e la collaborazione con Renzo Piano, Barcellona e il lavoro di consulenza per il Comune di questa città, la tragedia delle banlieues parigine. * Franco La Cecla insegna Antropologia culturale all’Università San Raffaele di Milano. Tra i suoi libri (tutti tradotti in varie lingue): Perdersi. L’uomo senza ambiente (Laterza, Roma-Bari 1988); Il malinteso. Un’antropologia dell’incontro (ivi, 1997); La pasta e la pizza. L’invenzione di un cibo comune a tutti gli italiani (il Mulino, Bologna 1998); Good morning karaoke (Theoria, Roma 1999); Modi bruschi. Antropologia del maschio (Bruno Mondadori, Milano 2000); Lasciami. Ignoranza dei congedi (Ponte alle Grazie, Milano 2003); Lo stretto indispensabile, con Piero Zanini (Bruno Mondadori, Milano 2004); La moda rende felici (Ponte alle Grazie, Milano 2007). Per Bollati Boringhieri ha pubblicato Jet-lag. Antropologia e altri disturbi da viaggio.